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Coordinamento: Gianfranco Panariello (50&Più Livorno); Direzione artistica: Massimo Ghirlanda (Centro Studi Commedia all’Italiana); Ufficio Stampa: Maurizio Mini.
Domenica 3 novembre, secondo appuntamento con Lezioni di Cinema, ottava edizione dal titolo Realtà, visioni e interpretazioni, organizzata in sinergia fra 50&Più Livorno, Centro Studi Commedia all’italiana, Erasmo Libri Editore e il Circolo del Cinema Kinoglaz, che da anni promuovono la cultura del Cinema sul territorio locale. Le Lezioni hanno il patrocinio della Provincia di Livorno, del Comune di Livorno e di ConfCommercio Livorno.
Al Centro Artistico il Grattacielo, alle ore 17.30, sarà proiettato il film Todo Modo di Elio Petri (Italia, 1976, 125’). Introduce il film Marco Bruciati.
Todo Modo – il film Mentre nel Paese dilaga un’epidemia che causa numerose vittime, nella casa per esercizi spirituali Zafer retta da gesuiti si radunano uomini politici, affaristi, banchieri tutti legati al partito dominante la Democrazia Cristiana. A condurre gli esercizi che dovrebbero far meditare gli intervenuti sui peccati commessi a causa di una distorta concezione dell’attività politica è Don Gaetano e al centro delle attenzioni di molti si trova il Presidente. Ben presto però la morte inizia a seminare la paura tra i convenuti e non si tratta delle conseguenze dell’epidemia ma di omicidi.
Al termine dei titoli di coda del film si legge “Gli avvenimenti e i personaggi di questo film sono immaginari. Ogni riferimento alla realtà è da ritenersi puramente casuale”. Raramente una dichiarazione simile è stata così lontana dalla verità dei fatti e dalla volontà stessa del regista e degli attori. Come lo stesso Petri ricordava: “Quando girammo Todo modo, Volonté divenne evanescente, camminava come se fosse sulle nuvole, parlava a bassa voce, non ti guardava negli occhi, tutto preso com’era dal personaggio di Moro. Il suo fu uno sforzo di concentrazione eccezionalmente intenso. (…) Per quel personaggio, Volonté e io ci servimmo molto della moviola. Avevamo radunato molti pezzi di repertorio su Moro”. Nel momento in cui il film esce (30 aprile 1976) Aldo Moro è Presidente del Consiglio e il film suscita un’infinità di polemiche (cosa che peraltro era il suo fine) tanto da portare al sequestro nel giro di un mese. Meno di due anni dopo, il 16 marzo del 1978, Moro veniva rapito dalle BR per essere poi ucciso. Ciò decretava la definitiva scomparsa del film. Il quale non ha ovviamente alcuna responsabilità nell’accadimento dei fatti successivi perché Petri, adattando liberamente il romanzo omonimo di Sciascia, esaspera i piani conducendoli progressivamente su un livello grottesco finalizzato alla denuncia di un sistema politico in cui la corruzione dilaga e che vede ormai prossimo alla fine.
Elio Petri, pseudonimo di Eraclio Petri (Roma, 29 gennaio 1929 – Roma, 10 novembre 1982), inizia la sua carriera come giornalista: a soli sedici anni ottiene il suo primo incarico e, appena ventenne, diventa critico cinematografico per L’Unità. Tre anni dopo inizia la sua attività nel mondo del cinema, collaborando con il grande Giuseppe De Santis. Il suo capolavoro è “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” del 1970. La vicenda è quella di un uomo (interpretato da un Gian Maria Volontè in stato di grazia) apparentemente rispettabile, ispettore capo della Sezione Omicidi, che uccide l’amante e semina prove della sua colpevolezza, sicuro di non correre alcun rischio data la sua posizione. Il film, analisi e critica ai valori su cui si basano la civiltà e il potere, vince il premio Oscar come miglior film straniero l’anno successivo alla sua uscita. La maturità artistica dell’autore è al suo apice.
La collaborazione con Volontè prosegue felicemente e i due portano sullo schermo “La classe operaia va in paradiso” (1971), con il quale Petri ottiene la Palma d’oro al Festival di Cannes. Seguono: “La proprietà non è più un furto” del 1973 e in particolare “Todo modo”, uscito nelle sale tre anni dopo, sono esempi di cinema civile totalmente privo di speranza. Elio Petri si spegne a soli 53 anni, a causa di una grave malattia.
Marco Bruciati è nato a Livorno, laureato in cinema, teatro, produzione multimediale presso l’Università di Pisa è attualmente docente di teorie e tecniche delle comunicazioni multimediali. Svolge attività di videomaker e operatore culturale con il Circolo del Cinema Kinoglaz per il quale segue l’organizzazione di progetti e ricerche per valorizzare e diffondere la cultura cinematografica di qualità, curando rassegne, seminari e cineforum.
È stato direttore artistico a Livorno dell’edizione 2023 di Effetto Venezia dal titolo “Il cinema è la città”.
Le LEZIONI si tengono presso il Museo di Storia Naturale di via Roma 234. Le proiezioni dei FILM si terranno presso il Centro Artistico il Grattacielo, in via del Platano 6.
Costo di ogni singola lezione: € 7,00 intero; € 5,00 ridotto per associati 50&Più, Centro Studi Commedia all’Italiana e Circolo Kinoglaz, giovani fino a 25 anni; Costi Lezione maratona: per tutti € 7,00 sessione pomeridiana – € 5,00 sessione serale – cumulativo entrambe le sessioni € 10,00.
Agli studenti partecipanti è previsto il rilascio di una certificazione per usufruire dell’eventuale credito scolastico.
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