Sei titoli di film famosi per sei macrotemi: Lampi sull’acqua (videoproiezioni sui palazzi della Venezia); La strada (artisti di strada); Effetto notte (gli spettacoli); Zero in condotta (formazione workshop e masterclass); Ovosodo (dedicato alle scuole); Il sorpasso (la collaborazione con il territorio). I temi della festa ogni anno sono cambiati armonizzandosi con gli eventi culturali, spettacolari e di intrattenimento nel suggestivo e antico quartiere rivalutato e valorizzato. Quest’anno i temi saranno ben sei, come comune denominatore la “settima arte”. Il cinema, dunque, avrà la parte da leone nella scelta degli eventi che caratterizzeranno la 38esima edizione (430.000 € circa lordi il budget investito).
L’Amministrazione Comunale ha individuato nella figura di Marco Bruciati (compenso di 10.000 € lordi) il referente più indicato per dirigere l’edizione 2023 grazie alla sua preparazione culturale e professionale. L’evento nella sua organizzazione sarà curato ancora una volta dalla Fondazione Lem grazie alla sapiente e attenta regia di Adriano Tramonti, Riccardo Antonini e Gabriele Benucci. Nato a Livorno il 24 gennaio 1984 è docente e formatore di Teorie e Tecniche delle comunicazioni multimediali. Da circa vent’anni agisce sul territorio livornese in qualità di operatore culturale, regista e videomaker. Membro del Circolo del Cinema Kinoglaz dal 2016 cura la programmazione artistica delle rassegne Sguardi Liberati, Sguardi in Fortezza. Attualmente impegnato nel progetto audiovisivo “Mikrofilm – Anatomia di una città”, collabora all’organizzazione di rassegne cinematografiche e teatrali sul territorio toscano. A dare l’annuncio della nuova direzione sono stati il sindaco Luca Salvetti e gli assessori alla Cultura Simone Lenzi e al Turismo e Commercio Rocco Garufo.
Alla presentazione, avvenuta in Sala Cerimonie a Palazzo Comunale, era presente naturalmente anche Marco Bruciati che ha descritto il progetto di massima della prossima edizione di Effetto Venezia: “Effetto Venezia 2023 sarà un’edizione speciale e a suo modo unica. La scelta dell’Amministrazione di dedicare la manifestazione di quest’anno al cinema apre a molte stimolanti possibilità. Senza snaturare la dimensione popolare di quello che è di fatto il principale avvenimento della stagione estiva ci piace pensare che attraverso la “settima arte” il quartiere possa trasformarsi in un vero e proprio spettacolo a cielo aperto in cui le architetture e i canali possano trasformarsi in spazi di proiezione, le strade in lanterne magiche, le piazze, come sempre, in luoghi di spettacolo. Un percorso che oltre a ospitare professionisti e professioniste del mondo del cinema in specifici eventi, si concentri sull’ambito formativo attraverso masterclass e workshop destinati a chi vuole comprendere quanto il settore cinematografico possa diventare una leva di crescita professionale per l’intero territorio. Un film a cielo aperto sulla storia del cinema, dalle ombre analogiche al digitale, con protagoniste le tante realtà cittadine e con migliaia di comparse pronte a interagire con lo spazio circostante. Una finestra che possa portare Livorno oltre i propri confini.
Perché Il Cinema è la Città”. “Quest’anno siamo riusciti con anticipo ad elaborare l’idea base di Effetto Venezia” ha affermato il sindaco. “Nelle tre precedenti edizioni ci siamo dovuti adattare alle regole anti-Covid e per questo motivo abbiamo dovuto modellare Effetto Venezia con ciò che ci era consentito fare. Non abbiamo potuto individuare un tema forte che caratterizzasse la kermesse, se non quello di dare la possibilità al mondo artistico, culturale e spettacolare della città di avere una vetrina dove esprimersi. Avevamo due idee in testa: una è quella della Livorno dei colori e delle mille nazioni, cosmopolita; l’altra idea era quella di collegare Effetto Venezia al mondo del cinema e così abbiamo fatto. Subito dopo abbiamo pensato a chi poteva mettere in pratica questa idea, aggiungendone altre e arricchendo il quadro e la figura di Marco Bruciati era la più rappresentativa, dal momento che da anni lavora su questo fronte. Dopo aver accettato la nostra proposta, da direttore artistico si è messo a lavorare ed ha elaborato un progetto per la prossima edizione di Effetto Venezia”. “Effetto Venezia – ha aggiunto l’assessore al Turismo e al Commercio Rocco Garufo – è una manifestazione che ha una grande importanza per quanto riguarda il settore commerciale. L’idea del cinema che Marco Bruciati sta sviluppando in maniera estremamente originale, contiene anche quei punti che lo scorso anno erano stati dei punti di forza come gli spettacoli di strada che ci hanno consentito di andare incontro alle esigenze dei commercianti creando la diffusione della festa in tutti gli angoli della Venezia”.
Dall’assessore Garufo viene rivendicata l’importanza di aver organizzato questa manifestazione anche negli anni della pandemia: “Aver fatto un evento, che è poi l’evento cittadino più importante, negli anni del Covid, ha avuto il suo effetto positivo anche per quanto riguarda la promozione turistica. Infatti gli eventi che abbiamo organizzato in questi anni difficili hanno avuto la funzione di far conoscere la città al di fuori dei propri confini, inizialmente con un turismo di prossimità. Abbiamo conforto dai dati che questa fascia di turisti che apprezzano e scelgono Livorno come una destinazione si sta allargando e sta aumentando in maniera molto incoraggiante. Il tema scelto per questa edizione darà ancora di più un connotato di proiezione nazionale e anche internazionale”.
Sulla scelta del tema di questa edizione si è espresso l’assessore alla Cultura Simone Lenzi: “Parto da dei dati molto semplici, penso a cose come La Bella Estate che organizziamo tutti gli anni a Villa Maria e che è costituita da incontri sul cinema che raccolgono un interesse straordinario; penso al fatto che abbiamo dei progetti su Villa Maria legati all’associazionismo che riguarda il cinema; penso che c’è tutta la partita dei cosiddetti Hangar creativi, cioè un luogo che è posizionato in una delle zone più belle della città e che noi vorremmo pensare anche come luogo produttivo rispetto a degli ambiti che sono appunto quelli che riguardano la produzione audiovisiva. Proprio in ragione di tutto questo, ritenevamo che fosse giusto accendere una luce su questo aspetto e quindi dedicare Effetto Venezia a quella che è una vocazione ben consolidata storicamente di Livorno rispetto al cinema. Un po’ perché Livorno fu uno dei primi posti dove i Lumière vennero a spaventare le persone con le proiezioni del cinematografo appena nato, e perché poi, da allora, questa vocazione non si è mai spenta in città. Pertanto declinare Effetto Venezia, che è una manifestazione popolare, a quella che è l’arte popolare per eccellenza, credo sia una scelta giusta”.
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