Primo incontro sabato 19 ottobre ore 16
Secondo incontro sabato 23 novembre ore 16
Terzo incontro sabato 14 dicembre ore 16
È consigliata la prenotazione al numero 3397768203
Si ringrazia per la disponibilità del museo la famiglia Pancaccini.
Si terrà nei locali del museo Giuseppe Pancaccini, situato sugli scali del Pesce, 13 (quartiere Venezia) una serie di incontri con cadenza mensile dedicati alle origini e alla storia del teatro vernacolare livornese.
Franco Bocci insieme ad Alessio Nencioni e Marco Chiappini, rappresentanti delle Compagnie Livornesi Riunite, illustrano la storia del Teatro Vernacolare Livornese dalle origini ai giorni d’oggi con l’intervento ad ogni incontro di illustri ospiti del settore che proporranno alcune letture di poesie, sonetti e brani di commedie di autori vernacolari. Verrà raccontata la storia del vernacolo con Beppe Orlandi, progenitore, e tutti i maggiori interpreti indimenticati. Una storia fatta di popolane livornesi che, a son di battute e di ironia, riescono a districarsi da tutti i problemi quotidiani, senza dimenticarsi dell’umiltà, della dignità e dell’altruismo. Il nostro modo di fare portato in scena che ancora oggi riscuote successo. Gli artisti che iniziarono a gravitare intorno a questo nuovo modo di fare teatro furono molti, uno su tutti Giorgio Fontanelli, saggista, poeta e autore di testi teatrali i quali, pur partendo dai luoghi comuni dei quartieri popolari – a casa, al mercato, all’ospedale, allo stadio -, riuscirono a dare vita ad un’operazione per niente amatoriale. Il più importante fu “O porto di Livorno traditore”, messa in scena di un ragionamento sulla città, sulla sua gente, sulla lingua e sulle tradizioni. Due degli interpreti più popolari furono Gino Lena e Tina Andrei. Il primo, che stravinse al gioco tv “Lascia o raddoppia” lasciando stupito anche Mike Bongiorno, portò il nostro vernacolo alla RAI di Firenze nell’ambito di una trasmissione radiofonica di spicco, dal nome “Il Grillo Canterino”, riscuotendo anche una discreta fama. La seconda, dopo un assaggio di successo – come cantante -, approdò negli anni ’60 sulle scene livornesi. Inizialmente i suoi erano ruoli secondari, dato che era usanza far interpretare i personaggi femminili da uomini che riuscivano ad accentuare maggiormente la caricatura dei loro modi di fare. Ben presto però la sua bravura scalza le vecchie convinzioni e nel 1963, quando venne rappresentato “Li sfollati” per commemorare l’appena scomparso Orlandi, le venne affidato il ruolo da protagonista della popolana. Ancora oggi la tradizione del teatro in vernacolo non si è spenta e viene portata avanti, aggiornata in materia di temi, dalle Compagnie Livornesi Riunite . Gli incontri della durata di circa 2 ore si terranno dalle ore 16 alle 18 ad ingresso libero presso il Museo del Vernacolo Giuseppe Pancaccini con posti limitati.
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