La Compagnia Orto degli Ananassi organizza due repliche straordinarie di: “Testa di Rame”, sabato 17 e domenica 18 maggio alle 21 al Teatro della Brigata, in via Brigata Garibaldi 4B Livorno, scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza
La Compagnia Orto degli Ananassi organizza due repliche straordinarie di: “Testa di Rame”, sabato 17 e domenica 18 maggio alle 21 al Teatro della Brigata, in via Brigata Garibaldi 4B Livorno, scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza.
regia Omar Elerian elementi scenografici Stefano Pilato ambienti sonori Giorgio De Santis costumi Adelia Apostolico maschere Emidio Bosco.
“Abbiamo deciso di riportare in scena Testa di Rame perché ci sono ancora tante persone, e intere generazioni, che non hanno avuto l’occasione di vederlo – commenta Ilaria Di Luca – Questa storia ha ancora molto da dire, e noi sentiamo il bisogno di farla rivivere, oggi più che mai.
Le due repliche sono state programmate proprio nel fine settimana in cui si inaugura il primo Festival del Mare della nostra città. Nessuno ce lo ha chiesto, è vero, ma se Livorno celebra il Mare, allora Testa di Rame non può mancare. È un omaggio spontaneo, necessario, al nostro legame profondo con il territorio e le sue storie. Con il tempo, Testa di Rame è diventato un piccolo classico per noi. Un’opera che sentiamo profondamente nostra e identitaria per la nostra città al pari della Terrazza Mascagni, dei Quattro Mori, del 5 e 5, del Mercato Coperto, del Cacciucco. È un simbolo della nostra comunità, del nostro modo di vivere e raccontare”.
Lo spettacolo, prodotto e diretto dalla compagnia Orto degli Ananassi, è scritto da Gabriele Benucci e Andrea Gambuzza, con Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza in scena.
Testa di Rame nasce da un’intensa ricerca documentaria e da una serie di interviste ai protagonisti e testimoni della Livorno del 1945. È un affresco sociale che celebra la vita e le difficoltà dei palombari, figure poco conosciute ma fondamentali nella vita del porto e nella ricostruzione della città.
La vicenda si svolge pochi anni dopo la Liberazione, in una Livorno ancora segnata dalla guerra. Mario Cavicchi, detto “Scintilla”, è un palombaro appassionato del mare e dei suoi misteri. Condivide la vita con Rosa, sua moglie: una donna dal carattere forte, impulsiva e gelosa. Un susseguirsi di malintesi e circostanze impreviste li costringerà a confrontarsi con le proprie paure e con l’amore che li lega.
Una storia d’amore, certo, ma anche un racconto collettivo sulla rinascita, sulla libertà ritrovata e sul coraggio necessario per ricostruire un’Italia ferita, ma viva.
Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie) tel. 3278844341 (da Lunedì a Giovedì dalle 17.00 alle 20.00) oppure scrivere a segreteria@teatrodellabrigata.it
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