Teatro Enzina Conte, “Tre modi per non morire”
  • Sab 29 marzo 2025,
  • dom 30 marzo 2025.
Teatro Enzina Conte- Vertigo,
Via del Pallone, 2

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Teatro Enzina Conte, “Tre modi per non morire”

Sabato 29 marzo alle 21,00 e domenica 30 marzo alle 17,00
Prenotazioni
0586210120 oppure tramite messaggio whatsapp al numero  3805842291

Va in scena al teatro Enzina Conte del Vertigo una performance molto particolare. L’artefice è Alessio Pianigiani, attore, regista, insegnante alla scuola di arti sceniche Enzina Conte. Sabato alle 21,00 e domenica alle 17,00 con “Tre modi per non morire” tratto da brani di Giuseppe Montesano lo scrittore napoletano  finalista al Premio Strega, ha vinto il Premio Napoli con Nel corpo di Napoli] nel 1999; con Di questa vita menzognera ha meritato il Premio Viareggio per la narrativae il Premio Selezione Campiello nel 2003. Nel 2017, con il saggio Lettori selvaggi ha vinto il Premio Viareggio per la saggistica. Ne “Tre modi per non morire Alessio Pianigiani ci conduce con la sua voce, in un viaggio attraverso l’inferno, il purgatorio e il paradiso rivisto con gli occhi di oggi, di noi contemporanei però tramite le parole di ieri ma pur sempre a noi contemporanee. Perché la vera arte è sempre contemporanea se riesce ancora a parlarci. Il viaggio simbolico nell’inferno avviene tramite le parole di un poeta definito maledetto ma maledettamente attuale e rigenerante, da ri-generare, ri-generare la nostra interiorità e quella del pubblico naturalmente e si tratta di Charles Baudelaire, del suo vissuto e della sua opera più importante e copernicana nell’ambito della poesia: i fiori del male. Il primo pezzo del viaggio infatti sarà tratto da “Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?” di Giuseppe Montesano.

Dopodiché il viaggio continuerà in un simbolico purgatorio, attraverso l’origine del Teatro, attraverso il Teatro greco e il popolo dei greci che ci hanno consegnato in tanti anni di storia la più alta forma di civiltà: “parole che arrivano dal mare, arrivano dalla terra interiore in cui il sole sorge e la portano nella terra interiore in cui il sole tramonta, e si chiamano Omero, Socrate, Saffo, si chiamano con nomi molteplici come molteplice è il Mondo, che è uno e infinito, e inventano la forma del nostro pensiero, il potere in cui la mente conosce se stessa nelle cose multicolore che la circondano.” Questo è il fuoco sapiente e questa è la loro eredità che ancora oggi ci aiuta a non morire dentro, a non essere dei morti in vita, per restare vivi, oggi. E questo pezzo del viaggio sarà tratto proprio da “Il fuoco sapiente” di Giuseppe Montesano. Infine il viaggio si conclude (ma forse inizia?) in un paradiso simbolico attraverso le parole del più grande poeta in assoluto di tutti i tempi, il sommo poeta, attraverso la sua “Commedia” ma soprattutto attraverso le voci di Dante stesso e dei suoi personaggi. Un viaggio che a differenza di quello di Ulisse, citato da Dante, non si esaurisce col ritorno a Itaca ma non si esaurisce mai, col fantastico assunto: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. E d’imparare non si smette mai. Di ri-generarsi non si smette mai. Attraverso il motore che è l’Amore ci dirà come possiamo ri-diventare vivi in questo nostro tempo. Perché Dante ci parla, Baudelaire ci parla, i greci ci parlano, basta saperli ascoltare. E questo pezzo del viaggio sarà proprio tratto da “Le voci di Dante” di Giuseppe Montesano. Luci di Ugo Zammit, audio di Roberto Pacini, aiuto regia di Clarissa Marchini.

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