“La malata immaginaria” di Giuseppe Pancaccini

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“La malata immaginaria” di Giuseppe Pancaccini

La rassegna teatrale 2023/2024 del Teatro 4 Mori è curata dalle “Compagnie Livornesi Riunite”.

Orario di inizio: ORE 16

Costo biglietti
0-3 anni gratuito (con bambino seduto in braccio)
Ridotto (over 65 e possessori biglietto spettacolo precedente) 10 euro
Intero 13 euro

Un grande classico del teatro vernacolare livornese torna in scena grazie all’impegno della compagnia La Carovana, per la regia di Alessio Nencioni. Si tratta de “La malata immaginaria” di Giuseppe Pancaccini, un’opera scritta nel 1975, diventata nel tempo cult assoluto nel panorama labronico, ma non solo, legato alle produzioni tradizionali.
Domenica 10 marzo alle 16, nell’ambito della settimana della Giornata internazionale della donna, il sipario del Teatro 4 Mori si aprirà su un lavoro in grado di far ridere, ma che induce alla riflessione.
“La classica famiglia matriarcale – spiega Nencioni – dove è la vecchia a manovrare prima e a risolvere poi la situazione. Un lavoro articolato, non semplice, una commedia impegnativa, con undici attori in scena”.
Il cast, di prim’ordine è composto dallo stesso Alessio Nencioni (nel ruolo della protagonista Rosa) da Mario Barbini, Katia Collorà, Francesco Santini, Daniele Guidi, Claudio Porri, Vincenzo Coscia, Valeria Nuti, Claudio Pulia, Cinzia Labardi, Francesca Calvelli.
“La commedia nasce come Mamma Rosa, poi cambia titolo – prosegue il regista-. Una vecchia è a letto, con problematiche inventate allo scopo di far fare la pace ai tre figli che non si sopportano. Tra loro c’è uno scontro in atto, per il quale lei soffre. Inoltre è sempre stata sola, e per necessità ha dovuto mandare un di loro all’orfanotrofio. Per questo il figlio non la chiama mamma ma zia. Un’altra circostanza che non riesce ad accettare». Una storia di falsi malanni, di allucinazioni inventate, che portano al lieto fine, con la riunione tra i fratelli e Rosa seduta sul letto che sorride compiaciuta per la sua impresa. “La proponiamo in occasione di una festa importante, quella della donna. Ci sarà anche un piccolo pensiero per ogni donna presente in sala, e la graditissima presenza dell’autore tra il pubblico; spero di farlo intervenire alla fine della serata”.
Per Nencioni “La malata immaginaria” porta con sé un sapore particolare. «Ha un grande significato. La mia parte la interpretava fin dagli inizi mio zio Roberto Simon. Vestire quei panni sarà un’emozione, anche se non sarò mai bravo quanto lo era lui».

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