Venerdì 19 gennaio, ore 20
Domenica 21 gennaio, ore 16
Nuovo allestimento, Coproduzione Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Comunale Pavarotti – Freni di Modena, Teatro Goldoni di Livorno, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, Teatro del Giglio di Lucca
IL TROVATORE
Dramma lirico in quattro parti su libretto di Salvatore Cammarano
tratto dal dramma El Trovador di Antonio Garcia Gutiérrez
Musica di Giuseppe Verdi
Direttore Giovanni Di Stefano
Regia, scene, costumi Stefano Monti
Orchestra e Coro del Teatro Goldoni
Maestro del coro Maurizio Preziosi
Nuovo allestimento, Coproduzione Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Comunale Pavarotti – Freni di Modena, Teatro Goldoni di Livorno, Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, Teatro del Giglio di Lucca
Il Trovatore manca da Livorno dal 1996 e affidare dopo tanti anni la creazione di questo impervio racconto teatrale verdiano al M° Stefano Monti è una garanzia di grande qualità. L’attenta e appassionata bacchetta di Giovanni Di Stefano completa il quadro di una produzione pregiatissima. Lo spazio scenico è sempre il tramite di ogni messa in scena, in modo particolare quando si deve affrontare un titolo come Il Trovatore. Opera dai risvolti drammaturgici complessi, dove non esiste unità di luogo, tempo e azione. Il Trovatore necessita di una ricerca strutturale e scenotecnica di grande teatralità che sappia coniugare la complessità dei quattro atti e otto quadri, con una contemporaneità che richiede flessibilità e velocità realizzativa dei cambi di scena. A favore di una narrazione fluida, senza troppe interruzioni del flusso drammaturgico, giacché la vita contemporanea scorre ad una velocità esponenziale rispetto all’800.
Si è lavorato affinché la duttilità della macchina teatrale potesse soddisfare, sia in termini narrativi sia di contenuti emozionali, la complessità del titolo verdiano. Potremmo dire che lo sguardo all’oggi sia rivolto verso certa arte contemporanea capace di trasfigurare in modo moderno la monumentalità realistico descrittiva del passato.
Molti i temi da tenere vivi lungo la fabula: il tema del fuoco è un simbolo del Trovatore, inteso come metafora delle passioni amorose, carnali, talvolta brucianti e distruttive, metafora dei desideri di vendetta evocata dalla pira; il tema dell’ombra che si fa ossessione, intesa anche come buio, tratto distintivo del titolo in questione, inteso come notturno, e che si fa oscurità dei vissuti dei personaggi.
Su tutto, il tema, il Tempo di morte.
Viviamo un momento della storia dove tanti segnali sembrano parlarci di un’umanità sull’orlo della catastrofe tra guerre, disastri climatici, pandemie.
Da una apocalisse all’altra: c’è forse un’apocalisse più grande di quella legata agli eventi della storia che ci sovrastano? Sì, quella dei singoli individui quando gli istinti di morte prevalgono su quelli di vita.
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