Giovedì 19 ottobre, alle 18, a Livorno, da Symphony Record Shop, piazza Cavour, 23, appuntamento con il pianista livornese Gabriele Baldocci, per l’uscita e la presentazione in anteprima del suo nuovo CD ANGELESS per piano solo dedicato all’amico londinese Ezio Bosso
Nell’occasione Symphony proporrà un prezzo promozionale di lancio del CD di euro 15.00. L’evento è a cura Symphony Record Shop in collaborazione del The Cage e con la pagina facebook ufficiale di Gabriele Baldocci (Gabry). Il link video, regia di Anton Giulio Onofri, è visibile su vimeo.com/848782273/fde7f5e040 .
Due musicisti italiani a Londra, un’amicizia di penna durata anni, la voglia di comporre compressa per decenni dalla vita di stimato solista e docente, Gabriele Baldocci finalmente apre la breccia e arriva Ageless per l’amico senza età Ezio Bosso, in anticipazione di un primo album di composizioni per piano solo in uscita il 13 ottobre ’23 contemporaneamente all’integrale delle sinfonie di Beethoven nelle celebri trascrizioni di Liszt a suggello di una carriera che continuerà su entrambi i fronti: quello di compositore e performer di se stesso e quello di virtuoso classico della tastiera
Definito da Gramophone “Un pianista di capacità formidabili” e pupillo di Martha Argerich per anni, a partire dalla tournée insieme che la diva argentina gli offre come “premio speciale” per non aver vinto, come secondo lei meritava, l’edizione 2003 del concorso a lei intitolato. Pianista stimato in tutto il mondo e oggi docente al Trinity Laban Conservatoire of Music e direttore del dipartimento di tastiere di Haileybury College, il livornese Gabriele Baldocci ha coltivato dall’infanzia l’esigenza istintiva di comporre, procedendo per gradi nel presentarla al pubblico sia sotto forma di intense improvvisazioni durante i suoi concerti nelle più prestigiose sale del mondo, sia nelle riletture per piano solo di grandi classici del rock a partire dai Queen, che gli sono valse milioni di visualizzazioni online e la stima, il riconoscimento ufficiale e l’amicizia delle persone più vicine a Freddie Mercury.
Ma l’esigenza compositiva urge nelle dita di Gabriele sin dalla difficile infanzia, una delle tante esperienze comuni che lo legheranno a Bosso nel corso del loro lunghissimo rapporto da expats londinesi ed è per questa amicizia epistolare di sapore vintage che nasce il primo degli undici brani del debutto da compositore di Baldocci: un omaggio anche stilistico alla scrittura per piano di Bosso, un momento di raccoglimento dal sapore minimalista per l’amico eternamente giovane, o meglio senza età, nel cuore di una vera cavalcata flamboyant ed eclettica nel pianismo virtuoso di Baldocci.
Racconta Gabriele: “Tutto l’album è fatto di brani ispirati o a membri della mia famiglia o ad amici come la mia testimone di nozze Martha Argerich, o alla mia città natale, Livorno, e tutto il progetto deve continuare a vivere in un cenacolo d’affetti ed amicizie, dal bravo Anton Giulio Onofri che mi ha fatto il primo video ai fratelli Virzì, i quali ci riserveranno sicuramente belle sorprese. Ma ho sentito sin da subito che dovevo partire con la musica che ho scritto per omaggiare il genio di Ezio, per uscire da me stesso, anche dal mio stile, per incontrare di nuovo lui in musica come è sempre stato da giocolieri di note che cercavano la propria strada nella Londra degli anni 2000 e in fondo percepivamo insieme i primi segni di conferma, successo di una vocazione che ci aveva resi diversi, felici certo, ma che ci aveva anche fatto soffrire per tanti anni, lui nella Torino operaia, io nella Livorno operaia, in crisi e disoccupata. Ezio diceva sempre che la frase “Non ce lo possiamo permettere” era stato il Leit Motiv della sua vita ed io non potevo che sentirmi suo fratello in questo”.
In effetti Gabriele Baldocci nasce in una famiglia operaia di Livorno, fortemente segnata dalla crisi industriale della città e per molto tempo lasciata alla disoccupazione, quindi ai lavori precari, ai soldi che finiscono sempre troppo presto. I genitori, come quelli di Ezio, però sono persone che hanno in massima stima la cultura a partire da quella musicale, tanto che il padre acquista un pianoforte verticale di seconda mano nella speranza un giorno di potersi permettere di studiare musica, invece è Gabriele che a nemmeno 3 anni inizia a replicare le sigle dei cartoni sulla tastiera mostrando una vocazione ed un talento che però nessuno sembra saper gestire così che fino a sei anni continuerà a giocare al piano da solo e senza insegnanti. A sette anni viene colpito da una rara malattia autoimmune che gli impedisce una scolarizzazione regolare fino agli 11 anni, in compenso ha finalmente trovato un insegnante di pianoforte e con grande sforzo economico della famiglia il suo istinto infantile inizia a prendere forma e il piano-rifugio dalla malattia prima, poi dal bullismo nel ritorno a scuola da adolescente diverso e gracile, inizia a divenire un trampolino per concorsi – vinti -, borse di studio, insegnanti sempre più importanti, come ad Imola prima – e Vienna poi – da cui fa il pendolare durante il liceo tra mille sforzi economici della famiglia, dove il padre è finalmente divenuto netturbino e la madre insegnante di ruolo ed infine nel rifugio sicuro della Fondazione Internazionale per il Pianoforte “Theo Lieven” di Cadenabbia. Nel 2003 poi la svolta: partecipa al concorso Martha Argerich di Buenos Aires, non vince, ma Martha è così convinta dell’errore della giuria che inventa su due piedi per lui una ‘menzione speciale’, che si concretizzò in una tournée insieme a lei. Inizia dunque la lunga avventura con la Argerich fatta di concerti in tutto il mondo, studio insieme, convivenza per lunghi mesi, con Martha che studia di notte e Gabriele che assiste a come la più grande pianista vivente, per lui ‘zia’, prepara i suoi concerti. Da allora la strada è finalmente in discesa e dopo molti successi come pianista, confermati anche dall’integrale Beethoven/Liszt in uscita sempre a fine ’23, Gabriele Baldocci può mettersi alla prova anche come compositore non solo dal vivo ma soprattutto nell’album AGELESS in uscita a ottobre.
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