Alle ore 21:00
Angolo via Strozzi/via Carraia – Palco Manlio Pepe
Introduce Martina Parigi.
Progetto Yamato: “L’arte di vincere senza combattere”.
Yamato è l’antico nome del Giappone e significa “La via della Pace”. È anche il nome di una arte marziale, lo Yamato, che risale al diciassettesimo secolo quando, durante l’isolamento dal mondo ed un lungo periodo di pace, in Giappone furono codificati dei sistemi di combattimento ed autodifesa per neutralizzare un eventuale aggressore senza provocargli danni e men che mai ucciderlo. Alla base dello Yamato, disciplina particolarmente indicata per categorie a rischio come le donne, c’è dunque lo studio profondo dell’individuo, delle sue possibilità e dei suoi limiti, sia a livello fisico che psicologico. Valutazione del pericolo, gestione dell’ansia, tecniche per trasformare la paura in coraggio, screening della persona e dell’ambiente: sono questi alcuni dei temi che vengono affrontati nello Yamato oltre ad approfondimenti di carattere storico e filosofico che permettono di avere la Conoscenza di una realtà svincolata da pregiudizi o condizionamenti.
Ad Effetto Venezia le donne dello Yamato dimostreranno, attraverso esibizioni pratiche, come sia possibile uscire indenni da situazioni pericolose ed anche sistemi e strategie per evitarle. Nella serata potranno esser coinvolte anche persone del pubblico, in una sorta di workshop, durante il quale saranno impartiti insegnamenti utili senza alcun rischio o pericolo per chi partecipa. Il “Progetto Yamato” si inquadra in un programma di divulgazione finalizzato ad offrire alla donna degli strumenti utili alla sua affermazione e difesa.
Maurizio Silvestri è il “soke” ovvero il capo scuola dello Yamato. Ha avuto questo titolo in Giappone dal patriarca uscente, Yoshin Kitada, nel 2012 durante l’annuale festa nazionale delle arti marziali. È così diventato a sua volta il 19esimo patriarca della scuola. Ed il primo occidentale, dal 1627, a ricoprire questa carica.
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