Venerdì 17 gennaio, ore 21.15 Livorno, Centro artistico “Il Grattacielo”
IZZERA (va alla Merica)
uno spettacolo di e con
Preziosa Salatino
testo di Michele Cecchini produzione: Teatro Atlante
Biglietti € 12/€10. Prenotazioni: Tel. 0586 890093 (dalle 17 alle 19). segreteria@centroartisticoilgrattacielo.it – centroartisticoilgrattacielo@pec.it .
I prossimo appuntamenti si terranno sabato 18 gennaio a Fauglia (PI), Teatro Comunale, ore 21.15, e domenica 19 gennaio a Vada (LI), Teatro l’Ordigno, ore 17.15.
Izzera è una ragazza che, alla fine degli anni ’20 del secolo scorso, parte da un paesino della Garfagnana in Lucchesia per raggiungere il fidanzato emigrato a San Francisco. Ne emerge un affresco della cosiddetta “Merica”, percepita come troppo grande, e della condizione di sradicamento degli italians, costretti a pala e piccone.
Un disorientamento anche linguistico: come tutti gli altri, Izzera, infatti, a poco a poco parlerà l’italiese, quello strampalato miscuglio di italiano e inglese tipico degli emigrati di prima generazione: una commistione goffa eppure estremamente poetica, che racconta lo spaesamento e il disperato tentativo di integrarsi in una realtà tanto diversa da quella di origine da parte di chi è destinato ad abitare una terra di mezzo, quella di chi non è ancora e allo stesso tempo non è più. Izzera è una sarta: in scena è accompagnata dai suoi strumenti di lavoro che scandiscono il racconto facendosi veicolo di ricordi. Col suo corpo, la sua voce, e le sue parole “imbroglione”, Izzera attraversa un’epoca e un oceano, restituendoci uno spaccato di storia che proietta la sua luce sul nostro presente.
“Eppi è quando sei felice. E chissà se era felice davvero Antonio mio bello quando diceva che la Merica gli piaceva very much”.
Preziosa Salatino – Attrice, autrice, regista e operatrice di teatro sociale. Nel 2006 ha fondato assieme ad Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante di Palermo, che tuttora dirige, e grazie al quale ha prodotto decine di spettacoli. Particolarmente interessata ai temi di impegno civile, ha scritto e interpretato testi che parlano di mafia, immigrazione, salute mentale. Dal 2021 dirige assieme a Giuseppe di Vincenzo il festival di poesia performativa P/Atto-Poesia in Azione.
Michele Cecchini – nato a Lucca nel 1972, vive a Livorno da anni dove insegna materie letterarie in una scuola superiore. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato i romanzi: “Un morso all’improvviso” (2023), “E questo è niente” (2021), “Il cielo per ultimo” (2019). In precedenza per le Edizioni Erasmo di Livorno, “Dall’aprile a shantih” (2010) e “Per il bene che ti voglio” (2015).
Ha scritto inoltre la postfazione a “Aprire il fuoco” di Luciano Bianciardi (Minimum Fax). Ha collaborato alla stesura dei testi dell’album “Anime storte” di Bobo Rondelli. Pubblica racconti per le riviste “Le parole e le cose” e “Il primo amore”.
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